giovedì 17 maggio 2007

Facciamo un po' di chiarezza

Ed ora entriamo nel vivo dell’argomento parlando di una forma di finanziamento molto utilizzata…la cessione del quinto dello stipendio.
Il prestito dipendenti, meglio conosciuto come “cessione del quinto dello stipendio”, è un finanziamento personale, a tasso di interesse fisso, con esborso iniziale in un’unica soluzione della somma richiesta e rimborso secondo un piano predefinito, a rate costanti.
Si tratta di un finanziamento non finalizzato il che significa che il finanziatore (la banca) eroga l’importo a favore del richiedente che ha la massima libertà di utilizzo della somma ricevuta
Eventuali problemi di credito (ritardi di pagamento, protesti, etc.) di norma non incidono sulla valutazione delle operazioni.
Lo Stato è intervenuto con il DPR 180 del 5/1/50 e con il successivo regolamento di attuazione DPR 895 del 28/7/50 per disciplinare la materia ed, infatti, possono usufruire di questa forma di finanziamento tutti lavoratori dipendenti (privati, pubblici, statali) con contratto a tempo indeterminato, i pensionati e i medici convenzionati Enpam. Per i dipendenti sono richiesti i seguenti requisiti di anzianità lavorativa minima:
 Dipendenti privati: 6 mesi
 Dipendenti pubblici: 6 mesi
 Dipendenti statali: 12 mesi
L'importo finanziato non ha un tetto massimo prefissato ma è determinato in funzione del livello di retribuzione e del TFR (liquidazione) maturato, oppure del capitale di riscatto della polizza vita.
Le durate ammissibili hanno un minimo e un massimo, determinato dalla specifica forma di finanziamento offerta:
 Cessione del quinto: da 24 a 120 mesi
 Prestito delega: da 24 a 120 mesi
L’istituto finanziatore riceverà i pagamenti periodici direttamente dal datore di lavoro (presso cui il consumatore lavora) che, a sua volta, si è assunto la responsabilità di adempiere con puntualità ai rimborsi.
Il pagamento delle rate di rimborso, che non può eccedere la quinta parte dello stipendio netto mensile, è automatico con trattenuta dell’importo direttamente dalla busta paga.
Se siete interessati a questa forma di finanziamento è importante sapere che per i dipendenti di società private il datore di lavoro può discrezionalmente accettare o rifiutare la richiesta, a differenza di quanto accade per i dipendenti pubblici o statali per i quali l’ente o amministrazione pubblica è obbligato ad accettare.

Ci sembra di aver esaurito l’argomento ma se avete qualche dubbio o curiosità scriveteci pure…cercheremo di chiarirli!!!
Alla prossima

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